RISARCIMENTO SINISTRO MORTALE
RISARCIMENTO SINISTRO MORTALE

Purtroppo quando accade una tragedia sulla strada, per chi ne è vittima non vi è rimedio. L'unica cosa possibile da fare, è cercare di ottenere un giusto indennizzo per i cari della vittima che subiscono una perdita incolmabile.

Noi di www.sosabruzzesesinistri.it  da anni ci occupiamo di pratiche di questo genere e mettiamo quindi a disposizione degli utenti, una conoscenza specialistica in questo tipo di eventi nefasti.

Infatti affidarsi a professionisti non qualificati ed esperti in questo tipo di sinistri gravissimi e come affidare i propri averi ad un bagarino anziché ad una banca certificata.

E' certo che qualunque somma non potrà mai sopperire all'enorme perdita subita, però un giusto indennizzo monetario, potrà permettere agli stretti congiunti della persona che è venuta a mancare, di vivere una vita un po’ più serena e questo diviene fondamentale, ad esempio, laddove viene a mancare un padre di famiglia (basti pensare alle necessità dei congiunti rimasti improvvisamente da soli: moglie e figli).

Inoltre nei sinistri gravissimi il risarcimento, che non è mai una compensazione degli affetti venuti a mancare, ma è esclusivamente un indennizzo volto ad alleviare, almeno in una minima parte, l'enorme vuoto rappresentato dalla perdita di un parente stretto.

Il meccanismo di risarcimento dei sinistri mortali è completamente diverso da quello di un sinistro "normale" o di lieve entità, infatti mentre in un sinistro mortale o gravissimo (lesioni spinali, celebrali ecc...) le assicurazioni coinvolte pongono una strenua opposizione al risarcimento, visto che spesso e volentieri si parla di milioni di euro, nei sinistri lievi, si riesce , solitamente con grande facilità, ad ottenere gli indennizzi dovuti proprio perché di piccole dimensioni.

Adesso è bene evidenziare gli elementi essenziali di un indennizzo per morte o lesioni gravissime.

 

1) CHI HA DIRITTO AL RISARICMNETO IN CASO DI UN SINISTRO MORTALE?

Hanno diritto al risarcimento sia gli ascendenti (genitori) che i discendenti (figli), il coniuge oltre ai parenti in linea orizzontale (fratelli e sorelle), hanno diritto al risarcimento anche i conviventi more-uxorio (compagno/a) anche se in questo ultimo caso bisogna dimostrare la convivenza oltre alla solidità e continuità nel tempo del rapporto di convivenza stesso.

 

2) C'E' UN TERMINE PER RICHIEDERE IL RISARCIMENTO PER UN DANNO MORTALE?

Orbene, nei sinistri mortali il termine per richiedere il risarcimento all'assicurazione rispecchia, purtroppo, gli strettissimi tempi che il legislatore ci ha da poco imposto, ovvero 90 giorni dal momento del sinistro (tempistica che prima era di 2 anni e che è stata ridotta a soli 90 giorni evidentemente per fare un grosso regalo alle compagnie assicurative !!!!). Ecco perché è necessario affidarsi a veri professionisti del settore e quindi ad www.sosabruzzesesinsitri.it , infatti laddove il professionista che scegliete non riesca a reperire il verbale relativo all'intervento delle autorità con tutti i dati assicurativi dei veicoli coinvolti, entro il breve termine di 90 giorni, potrebbe andarvi a precludere un risarcimento milionario. Per questo noi di www.sosabruzzesesinistri.it , dal momento in cui ci delegate formalmente a seguire il vostro caso, ci attiviamo immediatamente, per tutelare qualsivoglia vostro diritto .

V'è da fare una specificazione: infatti mentre dal punto di vista assicurativo i termini di messa in mora all'assicurazione sono strettissimi (i suddetti 90 giorni) dal punto di vista della eventuale richiesta di risarcimento direttamente al civilmente responsabile (pensiamo ad esempio al pirata della strada che investe mortalmente un pedone sulle strisce pedonali) questa ha una prescrizione i 10 anni dal giorno del sinistro, essendo un danno scaturente da fatto illecito (naturalmente questo conta se l'investitore è solvibile ma nella stragrande maggioranza dei casi è sempre necessario richiedere il risarcimento alla compagnia assicurativa trattandosi di somme assai ingenti alle quali difficilmente un privato cittadino può far fronte).

 

3) A QUANTO AMMONTA IL RISARICMENTO DI UN FAMILIARE CHE SUBISCE LA PERDITA DI UN PROPRIO CONGIUNTO?

Il risarcimento varia a seconda di vari fattori che debbono essere considerati quali: il grado di parentela, la convivenza o meno con il congiunto che viene a mancare, l'età di chi deve ottenere il risarcimento, l'età del familiare che è venuto a mancare, (naturalmente è diverso il risarcimento che spetta ad una persona di 90 anni che ha un'aspettativa di vita assai inferiore rispetto ad un ragazzo di 14 anni), inoltre contano anche le prospettive di guadagno che la persona che è venuta a mancare aveva.

Infatti, è spiacevole dirlo, ma le assicurazioni per la parte che attiene al cosiddetto "danno specifico" considerano in maniera differente il risarcimento dovuto per la morte di un manager di un industria quotata in borsa, da quello di un operatore ecologico della stessa età; mentre per ciò che attiene al danno biologico questo è uguale per ogni individuo è varia esclusivamente a seconda dell'età

Perciò rifacendoci all'esempio di sopra, se nello stesso momento vengono investiti un famoso manager ed un operatore ecologico entrambi di 30 anni i parenti di entrambi avranno diritto ad un uguale risarcimento per ciò che attiene al danno biologico / mortale, ed un diverso indennizzo per ciò che attiene al danno specifico (prospettiva di guadagno futuro).

Di seguito  esponiamo lo svolgimento di un caso tipo di risarcimento mortale, relativamente all'importo (indicativo) spettante ai singoli parenti della vittima.

Poniamo il caso che la vittima sia un operaio di 26 anni, i parenti saranno risarciti come segue :

  • coniuge convivente    €300.000,00
  • figlio convivente        €300.000,00
  • figlia  convivente         €300.000,00
  • madre non convivente  €250,000,00
  • padre non convivente   €250,000,00
  • nonno non convivente  €110.000,00
  • nonna non convivente    €110.000,00
  • fratello non convivente  €150.000,00
  • zio non convivente         €120.000,00
  • cugino non convivente     €90.000,00

il tutto per un totale pari ad  €1.980.000,00 (unmilionenovecentottantamila,00)

Naturalmente questa somma varia a seconda del numero dei parenti che dimostrano di aver subito un grave nocumento dalla perdita del de cuius (vittima dell'incidente mortale) nonché variano caso per caso a seconda delle eventuali sequele mediche che vengono riscontrate nei parenti della vittima. Infatti se un fratello, anche se non convivente, era così legato al fratello defunto da incorrere in un gravissimo stato di depressione post-reattiva, certificata da strutture psichiatriche pubbliche, patologia psichica rapportabile senza ombra di dubbio all'evento della tragica perdita del congiunto, questo avrà diritto ad un risarcimento ben più  alto di quello sopra evidenziato, laddove una perizia medico-legale (servizio da noi offerto) ponga in evidenza un chiaro nesso di causalità tra la perdita e le sequele psicologiche.

Naturalmente al danno sopra evidenziato dovranno essere aggiunte anche il rimborso di tutte le spese documentate sostenute (spese mediche, spese funerarie ecc...  ) oltre alla perdita di reddito a cui avranno diritto solo i conviventi (di solito coniuge superstite e figli), questo varierà naturalmente a seconda delle prospettive di guadagno della persona che è venuta a mancare (un dirigente d'azienda nel pieno della propria carriera avrà un indennizzo maggiore rispetto ad un operaio solamente perché i loro stipendi sono chiaramente differenti e quindi è differente anche la loro prospettiva di guadano).

 

PERTANTO SE SEI STATO VITTIMA DI UN SINISTRO GRAVE O GRAVISSIMO O SE SEI PARENTE DI UNA VITTIMA DI SINISTRO MORTALE, CONTATTACI SUBITO, FISSEREMO UN APPUNTAMENTO CON I NOSTRI LEGALI E MEDICI-LEGALI SENZA ALCUN ANTICIPO PARCELLE. 

 

 

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